COME ESSERE UN GENITORE AMOREVOLE?

L’educazione amorevole e la genitorialità positiva stanno diventando sempre più popolari tra i genitori di oggi. Gli stili di vita sfrenati che conosciamo possono essere fonte di difficoltà relazionali con i nostri figli, tuttavia vogliamo naturalmente il meglio per loro. Il posto del bambino è notevolmente cambiato nel corso dei decenni: si è creata ormai una rottura con le forme educative tradizionali, considerevolmente più autoritarie. In questo articolo ci interroghiamo sulle linee generali della genitorialità positiva. 

GENITORIALITÀ POSITIVA: COINVOLGERE IL BAMBINO IN UN CONTESTO POSITIVO 

Per aiutare il bambino a costruirsi all’interno della famiglia e insegnargli a rispettare i genitori, è essenziale definire delle regole familiari e formularle il più chiaramente possibile, a seconda dell’età e delle capacità del bambino. Naturalmente, non si tratta di inondare il bambino di raccomandazioni elaborate, di cui non capirà il significato. Il discorso dovrà essere coerente, semplice, ma soprattutto stabile. Le linee guida restano le stesse, sia con mamma sia con papà, al mattino o alla sera, ecc. Questa stabilità psicologica aiuterà il bambino a costruirsi serenamente. Egli sa cosa è concesso o meno, possibile o meno, e non è quindi preso alla sprovvista di cosa ci si aspetta da lui. 

Le regole dovranno prendere la forma di “istruzioni”, non di ordini. I genitori le formuleranno in modo positivo, con tutte le spiegazioni necessarie al bambino: “Ti chiedo di lavarti le mani prima di venire a tavola” perché è importante avere le mani pulite per mangiare, per non ammalarsi.” Fare un elenco dei divieti, senza spiegazioni aggiuntive, sarebbe semplicemente controproducente. Il genitore presterà attenzione a trasmettere il concetto di “piacere” e a mostrare al bambino il valore di ognuna delle istruzioni date: “Asciugati rapidamente, in modo da vestirti e non avere freddo”, “Se ti lavi i denti subito, avremo poi il tempo per guardare insieme le stelle o leggere una storia prima di dormire”, al posto di “Asciugati subito!” o “Se non ti lavi i denti immediatamente, non avrai la tua storia!”.

Le istruzioni che date al bambino non sono negoziabili. Educazione “amorevole” non significa in nessun caso “flessibile a volontà”. Siate risoluti: è nella costanza e nella stabilità che il bambino si costruisce armoniosamente. Tuttavia, mostratevi flessibili nella realizzazione dell’istruzione, dategli la scelta nelle modalità di applicazione di quest’ultima. Ad esempio, dite al bambino: “Per essere in forma tutto il pomeriggio, è necessario che tu faccia un pisolino. Preferisci farlo subito o vuoi che ti legga una storiella prima?”. Ancora una volta, l’educazione amorevole non è assolutamente sinonimo di lassismo. I genitori restano coerenti con le istruzioni date e non cedono, anche se il bambino si intestardisce. Rimanete fermi e date l’esempio, sarete sbalorditi dal potere di imitazione nei bambini! 

EDUCAZIONE AMOREVOLE: ESSERE ALL’ASCOLTO DEL PROPRIO FIGLIO 

Le famiglie in cui i genitori lavorano sono numerose, è la configurazione che si ritrova più frequentemente. Concedetevi una pausa dopo la giornata di lavoro per poter accogliere meglio vostro figlio quando sarà il momento. L’importante non è il tempo che trascorrete con lui, ma cosa fate in questo tempo. Rientrando o dopo aver terminato il lavoro, se lavorate da casa, fate una pausa di alcuni minuti, solo per voi, per rigenerarvi: fatevi una doccia, controllate i social network, parlate con il/la vostro/a partner sulla giornata, ecc. per poi trascorrere del tempo tranquillo e sereno con il vostro bambino, un tempo in cui sarete completamente disponibile per lui. Sarete allora il genitore amorevole che volete essere e avrete tutta la pazienza necessaria, precisamente quella che non avreste avuto al vostro rientro dal lavoro. 

A volte la quotidianità è difficile da gestire: preoccupazioni professionali, personali o correlate alla casa... Per questo motivo è indispensabile avere un po' di tempo per rilassarsi con la famiglia. Nelle sere infrasettimanali, spesso è impossibile avere molto tempo a disposizione, ma dieci minuti di qualità dedicati pienamente a vostro figlio avranno tutta la loro importanza. Sentirà la vostra disponibilità, la vostra tenerezza, il vostro ascolto nei suoi confronti e tutto questo avrà un impatto benefico inestimabile nella sua costruzione psicologica. 

EVITARE QUALSIASI UMILIAZIONE O VESSAZIONE PER UNA COMUNICAZIONE NON VIOLENTA 

Naturalmente un genitore può giudicare questo o quel comportamento inadatto del proprio figlio, ma non deve mai criticare la sua personalità. “Sei villano” non apporta niente di costruttivo al bambino che fa i capricci. Peggio, il bambino potrebbe pensare che questo giudizio è irrevocabile. La sua fiducia in se stesso, a forza di vessazioni di questo tipo, può venire meno sul lungo termine: andranno evitate rigorosamente. Anche le parole come “ancora”, “sempre”, “troppo”, dal carattere “definitivo”, vanno evitate, per quanto possibile. È ovvio che nella foga del momento le parole possano uscire più velocemente di quanto non vorremmo. Si consiglia inoltre di evitare il “tu” accusatorio (in aggiunta all’indice puntato verso il bambino) che va sempre a urtare la personalità, in piena costruzione, dello stesso. 

È fondamentale poi non utilizzare e giocare sulle paure del bambino. Ad esempio, non dire “se non sei pronto in 5 minuti, resti da solo a casa, io esco”. Potete argomentare la vostra istruzione in modo positivo dicendogli: “I tuoi amici ti aspettano, sbrigati se vuoi giocare a pallone con loro prima della scuola.” 

LA GENITORIALITÀ POSITIVA GERARCHIZZA LE PRIORITÀ 

In qualità di genitori, mettete a volte troppa pressione. Vi capita di focalizzarvi sui dettagli, riprendete troppo spesso il bambino su inezie prive di importanza. Non colpevolizzatevi assolutamente, tutti i genitori lo fanno. L’importante è riflettere sui propri modi di agire e rimettersi in discussione per migliorarsi. Non perdete di vista ciò che è realmente importante, e lasciate stare quello che alla fine non lo è. Vostro figlio ha messo un calzino giallo e uno rosso? Non è contrariato? Questa cosa lo diverte? Non importa, non è grave e se gli piace, lasciatelo fare! Non lo obbligate a fare tutto “perfettamente”. Riflettete regolarmente sulla proporzionalità della vostra reazione davanti a questo genere di situazioni con vostro figlio. 

Allo stesso modo, lasciate fare al bambino le sue esperienze, affinché ne tragga lui stesso delle lezioni. Facciamo un esempio. È ora di andare a scuola e fa un freddo glaciale. Nonostante abbiate chiesto ripetutamente a vostro figlio di chiudersi il giubbotto e mettersi sciarpa e berretto, non lo fa. Mettete con discrezione il berretto e la sciarpa nella vostra borsa e lungo la strada verso la scuola, nel freddo, dateglieli spiegandogli perché è importante metterli. Questa situazione molto eloquente avrà, sicuramente, un impatto su vostro figlio. 

Lo sappiamo bene, le nostre vite movimentate ci impediscono di applicare come vorremmo i precetti dell’educazione positiva, sebbene ne conosciamo i numerosi vantaggi sullo sviluppo del bambino. Non siate duri con voi stessi, un genitore amorevole non è un genitore perfetto, è un genitore che si pone delle domande sui suoi metodi, a volte si sbaglia, ci riflette e cerca continuamente di migliorarsi. La rimessa in discussione è essenziale per tutti i genitori e questo a tutte le età della vita del bambino.